Quando si parte per un viaggio, non si può partire a metà

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Non ha funzionato. E’ che non so fare le cose per bene se le faccio a metà. Tuttavia questo tentativo andato a vuoto (il tentativo di ripetere il digiuno, intendo) ha i suoi effetti positivi e quello che fra questi è forse il più importante è che ora mi riesco ad ascoltare molto meglio, fisicamente ed emozionalmente.

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Ho capito che molti miei disturbi, la mia incapacità di concentrazione, la spossatezza cronica, l’assoluta mancanza di voglia di fare che in certi momenti mi devasta l’anima, beh, tutta questa roba è strettamente legata all’alimentazione. E’ tutto interconnesso e basta un niente per ripristinare lo squilibrio o l’equilibrio. Adesso lo posso dire con certezza, perché ho dei termini di paragone da poter mettere in campo. Prima potevo permettermi l’alibi del dubbio, ma da quando ho digiunato per quegli otto giorni, quest’alibi non ce l’ho più. Non sono mai certa di quel che dico, ma posso essere abbastanza tranquilla delle esperienze fatte; di certezze ne ho una sola.

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Morte – Alfredo di Prinzio

Sono contenta in questi giorni, perché fra un po’ mi prendo due settimane (ho detto DUE) di ferie e mi ci potrò dedicare pienamente e con maggior concentrazione all’obiettivo. Ho già in mente un programma di massima dove voglio mantenermi attiva, assolutamente ATTIVA. Niente perdite di giornate a dormire o sonnecchiare in orizzontale! La pigrizia nel tempo libero è una delle sfide più ardue per me e voglio affrontarla e vincerla. Non ripiego più sul cibo per evitare di mettermi a FARE quello che devo fare. Spesso il cibo è un diversivo e se non mangio più dovrò trovare delle alternative altrettanto piacevoli e appaganti; devo trovare delle cose che davvero mi piacciono, insomma, e che magari mi portino un po’ più avanti in termini di esperienza personale. Voglio smettere di perdere tempo… anche in virtù di quell’esperienza di inconfutabile certezza di tutto il genere umano di cui sopra. Che ne so, potrei darmi alla salsa… non alle salse, al ballo, intendo.

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Queste due settimane mi sono utilissime per acquisire nuove abitudini e per ricodificarmi per portarle avanti nel tempo. Ho bisogno di fare cose che mi piacciono e in secondo luogo ho bisogno di una seconda fonte di reddito. Le cose che mi piacciono sono molte, ma alcune mi danno più soddisfazione, perché mi aiutano ad esprimermi in modo creativo.

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Amo la vita all’aria aperta, le lunghe camminate in montagna e nei boschi, nuotare, mettermi al sole del tardo pomeriggio e dipingere, disegnare, scrivere. Visto che a me piacciono queste cose, ho pensato di FARLE tutte con metodo e con un obiettivo finale: voglio camminare nei boschi e sulle montagne e documentare quello che vivo scrivendone e disegnandolo.

Per il momento sarà una specie di diario, di quaderno di viaggio, poi potrà diventare qualcosa di più; una raccolta di racconti brevi illustrati, magari, o di fiabe, o favole… chissà. Non mi pongo paletti, per il momento. Specie sul fronte del disegno e della pittura, ho molto da esercitarmi, prima.Voglio sperimentare tecniche nuove e capire quale, o quali mi si confanno di più. E con la scrittura, idem; devo riprendere a fare un po’ di fatica anche su quel fronte mettendo in campo una buona dose di costanza. Diciamo che in questa fase è necessario impadronirmi degli strumenti del mestiere; occorre dedizione, costanza e spirito di sacrificio, di quello buono, dettato da una disciplina temprante, ma non sfinente.

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Poi mi piacerebbe mettermi alla prova anche con altre esperienze nuove, come la musica, ad esempio; mi piacerebbe imparare a suonare il piano e cantare, usare la voce. Voglio imparare ad usare la mia voce anche per relazionarmi al meglio parlando; ci sono dei testi che parlano di questo, dei corsi che insegnano come farlo; voglio dedicarmi alla mia voce, perché penso che è uno strumento potente e voglio saperlo usare al meglio.

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E poi voglio dedicarmi al mio corpo, imparare a prendermene cura oltre all’aspetto fondamentale legato all’alimentazione. Mi farò una mappa mentale di tutte le cose che voglio fare e quella legata alla cura di me stessa, in tutti i sensi, è senza dubbio fra queste. Imparare a raccogliere e utilizzare le erbe, ad esempio, potrebbe essere un’attività che si sposa benissimo con il disegno botanico, per dire. Potrei diventare una specie di curandera artistica, se già un po’ non lo sono…

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Riprenderò a nuotare in questo periodo, magari ogni due giorni, perché vorrei portarmi in quota al mattino presto con il cane, camminare, piantare la tenda o raggiungere un rifugio e dormirci, per poi svegliarmi e camminare ancora e ridiscendere alla sera del giorno dopo, perché ho un micio a casa che mi aspetta e devo prendermene cura. Ed il giorno successivo dedicarlo alla piscina e alle passeggiate con il cane, per rilassarmi un po’ e poi rifare altri due giorni in quota, con una nuova meta.

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Mi porterò lo stretto necessario: un po’di cibo per il cane, la tenda se non dormo in rifugio, il sacco, un cambio di biancheria e altro se dovesse piovere, il tappetino e l’acqua; camminare leggeri è meraviglioso.

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Sarà un esercizio quotidiano; ho tra l’altro scoperto che se mangio meno, ho bisogno di meno ore di sonno, perché le ore che dormo a stomaco leggero, le dormo benissimo. Così ho più tempo da dedicare alle cose che amo fare e se mi prendo quest’abitudine, ne avrò anche quando rientrerò dalle ferie.

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 Se acquisisco queste abitudini lo potrò fare sempre, anche dopo aver terminato il periodo di ferie di 15 giorni, così avrò più tempo nonostante la macchina lavorativa. Il tutto sarà contraddistinto dalla mia attenzione massima all’alimentazione, o alla NON alimentazione nel caso specifico, perché come ho detto, il mio livello energetico e di concentrazione dipende in larghissima parte da questo e tutto il resto ne è una diretta conseguenza.

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Il fatto di guarire le infiammazioni croniche con il lavaggio epatico, ad esempio, per me è stata una rivelazione; camminavo sempre meno anche perché le mie ginocchia erano praticamente bloccate da un’infiammazione cronica. Per on parlare dello stomaco e dell’intestino, perennemente in fiamme.Ora va molto meglio, va sempre meglio.

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Infatti mi farò un programma di massima, in modo da auto disciplinarmi un po’ per questi giorni; è necessario, perché non cada nella solita pigrizia apatica. Avere un programma da seguire è di stimolo e consente di attuare un metodo e per i primi due giorni è previsto appunto un lavaggio epatico, che richiede calma, ormai lo so. Partirò da lì con il digiuno e in quei due giorni mi programmerò il resto delle giornate, decidendo le mete, i percorsi delle escursioni in quota. Non penserò a nient’altro che a camminare, a digiunare, a nuotare, a coccolare i miei animali e a godermi la natura disegnando e scrivendo. Questo voglio abituarmi a fare, per il momento!! E se pioverà dipingerò e mi dedicherò al quadro del bramito dei cervi che se ne sta lì in attesa da un po’. Ho un mucchio di idee da attuare! Un mucchio!!

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