Ottavo giorno di digiuno- mi son fermata

Ho fatto otto giorni di digiuno, di quello vero, di quello senza cibi solidi e per i cinque primi giorni, anche senza succhi, bevendo acqua con argilla, tisane e infusi e facendomi un enteroclisma al giorno. Mi sono ripulita dentro, anche se credo che dovrei continuare ancora per molto per ripulirmi davvero di tutto il marciume accumulato. Lo farò, con dedizione e costanza, un passo alla volta, come faccio ora.

Credo che con un po’ più di perseveranza e un po’ di pressioni esterne in meno avrei potuto continuare a oltranza. Ho scoperto che si può fare e adesso ne sono sicura: si può vivere senza cibo.

Ho perso nove chili in otto giorni. Per raggiungere il peso forma devo perderne ancora venti, ma ora so di potercela fare! So come regolarmi e so che se anche non mangio, non succede proprio nulla, anzi, per i primi giorni, dopo la crisi di mal di stomaco, son stata magnificamente e piena di energia!

Nessun senso di fame, solo “voglia” di cibo, che comunque ho scoperto che sono in grado di gestire e controllare con un po’ di concentrazione. Non è un bisogno reale, è solo illusione, una cosa che può essere sostituita con molto altro.

Non ho mai smesso di fare le cose che devo fare mentre digiunavo; ovvero, sono andata al lavoro tutti i giorni, ho sistemato e ripulito il giardino (un giardino enorme con tanta erba che cresce ovunque), ho temuto fede agli appuntamenti che avevo preso, ho portato il cane a fare la sua passeggiata quotidiana e tutto in perfetta autonomia.

Ora il mio ombelico è un po’ più visibile, ma c’è ancora molto lavoro da fare. Ho interrotto oggi, alle 14. 20, consapevole che nulla è più come prima e che riprenderò questa cosa appena ho molto tempo a completa mia disposizione, perché credo sia una cosa che va fatta in un modo molto più rilassato di come l’ho fatta io in questi giorni. Penso ci voglia un vero e proprio ritiro dal mondo perché porti ai benefici che è possibile raggiungere.

Intendiamoci, io ho avuto enormi benefici, se non altro in termini di sicurezza nelle mie possibilità, di fiducia nel fatto che posso arrivare al mio obiettivo, ai tanti miei obiettivi, in realtà, per non parlare del peso perso, del fatto che posso mettermi vestiti che cominciavano davvero a starmi troppo stretti e via dicendo; tuttavia c’è una componente che manca nel modo in cui ho affrontato io questo digiuno e credo che la si possa definire come quella che in molti testi viene definita “ritiro spirituale”.

Ora, io in realtà sono una tipa piuttosto chiusa, una che se ne sta ore e giorni interi per i fatti suoi appena mi è possibile, ma questo non basta. Qui ci vuole proprio un “chiudere tutte l porte verso l’esterno”. E quando mi sono resa conto di questo ho smesso di scrivere qui, ma non è bastato.

Fisicamente sto senza dubbio meglio; ho avuto modo di ascoltarmi con attenzione in questi giorni, di calibrare il da farsi in base ai sintomi, alle reazioni fisiche. Il mio ginocchio e tutte le articolazioni sono più sciolti, respiro meglio, non ho più emicranie, non ho  più avuto mal di stomaco e non oso pensare a che cosa ho espulso in questi giorni con gli enteroclismi quotidiani.

Credo che andrò a fare un idro-colon terapia al più presto. Non pensavo di avere tanta sostanza mefistofelica in corpo e purtroppo non l’ho ancora espulsa tutta.Da ora però so che mangio bene, meno e all’occorrenza, quando sento che ci vuole, non mangio proprio.

Ne rifarò altri e cercherò di organizzarmi in modo da poterli fare in questo modo speciale, che poi penso sia l’unico veramente giusto ed efficace.

Saluti dal mio ombelico che respira un po’ meglio, adesso.